Il nano Brontolo in una recente immagine di repertorio.

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LIBERTA' PER BRONTOLO

Si chiamano Brigate Nane. Sono nate a Voghera. Rubano dalle ville le statuette dei nani, per riportarle nei boschi. Il comunicato, con la stella a cinque punte, è stato ritrovato in una cabina telefonica di viale Carlo Marx, a Voghera. Sono tornate le Brigate Rosse! Niente paura. Sono le Brigate Nane. E il loro obiettivo è quello di liberare i nanetti di gesso dalla schiavitù alla quale sono condannati in giardini e parchi.

L'idea viene dalla Francia e dalla Germania. Ma il seme è caduto e ha attecchito anche in Italia. Nell'Oltrepò pavese, a Voghera, terra di casalinghe e di carceri di massima sicurezza, dove sono transitati tanti protagonisti della lotta armata.

E' qui che sono nate le Brigate Nane. Il primo colpo lo hanno messo a segno a Torricella Verzate, sulle colline. Hanno sequestrato Cucciolo! Poi hanno inviato il comunicato numero 1 al giornale locale, la "Provincia". Sedici righe sotto la stella a cinque punte. Un misto di revival anni '70 e pura goliardia.

"La colonna Amintore Fanfani delle Brigate Nane rivendica la liberazione del nano Cucciolo, ingiustamente detenuto. Il Tribunale del Popolo ha decreato che il nano Cucciolo debba ritornare in libertà. Non abbiamo liberato anche Brontolo dall'ingiusta schiavitù impostagli dagli imperialisti perchè infastiditi nella nostra azione da un cane Pinscher, nano anch'esso, ma asservito al Capitale. Annunciamo che nelle prossime settimane la geometrica potenza delle nostre azioni colpirà altri obiettivi: Mammolo, Eolo, Gongolo, Dotto, Pisolo, Cutolo, Prendilo e Mestolo potranno ritrovare presto la loro libertà".

di Renato Ravenna
notizia tratta dall'Espresso del 21 maggio 1998

Per saperne di più
http://www.pandemonium.fr/a/menj/